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Immagine del redattoreGeneroso De Cristofaro

Le apnee notturne, quando il respiro nel sonno prende una piccola pausa...di che si tratta?

Le apnee nel sonno sono un disturbo respiratorio estremamente diffuso nella popolazione: si stima che tra il 15 e il 50% dei soggetti con più di 40 anni di età ne siano affetti.

L’attenzione su questa condizione patologica è cresciuta negli ultimi anni a causa dei rischi cardiovascolari a cui notoriamente questa sindrome espone (ipertensione, infarto, accidenti cerebro-vascolari).


Sintomatologia


La sonnolenza diurna è il sintomo più comune di chi soffre di apnee notturne ed è conseguente alla cattiva qualità del sonno, con ovvie ripercussioni lavorative e sociali.

Le apnee si verificano in seguito al collasso delle vie aeree superiori durante il sonno, con una conseguente pausa respiratoria (apnea), il più delle volte avvertita dalla persona con cui si dorme.

Tra le cause delle apnee notturne va citato prima di tutto il sovrappeso, associato a ostruzioni anatomiche a livello delle alte vie respiratorie (naso, palato, base della lingua, epiglottide).

Il russamento è una condizione spesso associata alle apnee nel sonno, di fatto i meccanismi fisiopatologici alla base di queste due condizioni si intrecciano tra loro.





Approccio medico


L’approccio del paziente apnoico è “multi step”, graduale. Si parte da una valutazione anamnestica (sonnolenza diurna, aumento di peso ecc.) per poi passare all’endoscopia delle vie aeree superiori. In seguito, la diagnosi strumentale si focalizza sulla polisonnografia (o poligrafia ventilatoria) che ci suggerirà la gravità del quadro analizzando i fenomeni respiratori notturni. La Polisonnografia consente di studiare in maniera obiettiva il sonno attraverso la registrazione di tutte le variabili fisiologiche coinvolte nei disturbi delle diverse fasi del sonno: REM e non-REM.

In base ad un’accurata diagnosi e attenta valutazione dei risultati del test, il medico è in grado di diagnosticare la natura del disturbo notturno e pianificare la terapia confacente ai sintomi e alla situazione patologica.


Trattamento


Il trattamento delle apnee nel sonno prevede innanzitutto la perdita di peso (in caso di sovrappeso/obesità) e poi, in base alle alterazioni anatomiche esistenti, in alternativa alla chirurgia, si può consigliare l’utilizzo della C-PAP: una mascherina facciale da indossare durante la notte che invia aria a pressione positiva nelle vie aeree per impedirne il collasso. È possibile, inoltre, utilizzare dei dispositivi orali che avanzano mascella/mandibola/lingua, oppure, in ultima analisi, la chirurgia delle alte vie aeree, interessante il naso, il palato, la base lingua o l’epiglottide.


Il messaggio che deve passare è che le apnee nel sonno non devono essere sottovalutate, sono ormai considerate un fattore di rischio cardiovascolare al pari del diabete, del colesterolo alto, dell’ipertensione....


Se noti che il tuo partner va in apnea durante il sonno, portalo dall’otorino!

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