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L’allergia: rinasce con la primavera.

Il cambio di stagione è ben conosciuto da circa il 20% della popolazione generale, una grossa fetta della popolazione colpita dalla rinite allergica stagionale.


Sintomi


Starnuti, prurito, naso che cola, congestione nasale e a volte tosse secca. È il quadro classico del soggetto allergico, stagionale, che più di ogni altro è sensibile alla pollinazione di graminacee, parietaria, olivo, betulla e tanti altri, che inizia grosso modo a marzo e termina a giugno (con alcune variazioni geografiche e annuali).





Gestione del paziente


La gestione del paziente allergico prevede innanzitutto una diagnosi di natura, alla ricerca degli allergeni scatenanti i sintomi: PRICK TEST cutanei in prima battuta, eventualmente seguiti dalla ricerca su sangue di immunoglobuline E specifiche contro determinate sostanze allergeniche (RAST).


La rinite allergica, associata o meno all'asma e alla congiuntivite, nei soggetti più gravemente affetti può impattare significativamente sulla qualità della vita, riducendone la performance a lavoro o a scuola e alterandone il sonno (aumentato rischio di roncopatia e di apnee nel sonno).


La terapia più efficace si basa in primis su corticosteroidi intranasali (i famosi spray nasali al cortisone) che spesso sono in grado di limitare anche i sintomi congiuntivali, associabili nei casi più inveterati agli antistaminici topici (spray nasali al cortisone + antistaminico) oppure agli antistaminici orali (questi ultimi in caso di eccessivo prurito o persistenza dei sintomi della congiuntivite). In caso di concomitante asma, l’associazione è in prima battuta con i cosiddetti farmaci antileucotrienici.

Immunoterapia specifica e anticorpi monoclonali, rappresentano, in casi selezionati, ulteriori presidi per aiutare i pazienti più afflitti.


Le allergie rimangono – purtroppo – un prezzo da pagare a fronte della splendida rinascita primaverile.

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